Il centrodestra si è frantumato sotto i colpi delle risse interne, delle ambizioni di essere il "primo della classe", dell'ipocrisia di personaggi nominati e senza consenso, della pressione di chi "va" in politica per i propri interessi a volte miseri e non nel nome degli
interessi generali. Il centrodestra non può essere "ricostruito" partendo solo ed esclusivamente da chi, nel bene o nel male, si è reso responsabile dello sfascio. Così come bisogna andare oltre il modello delle cooptazioni e mettere in moto la leva della partecipazione e del consenso. Fa bene Berlusconi, e non potrebbe essere diversamente, a contattare i Capi delle altre forze politiche del centrodestra per trovare una intesa sulle politiche da mettere in campo e sulle inevitabili scelte della linea sull'economia e sulla fiscalità. Ma non può limitarsi a questo. Bisogna ritrovare il coraggio di parlare ed ascoltare le categorie, le professioni, i giovani, insomma misurarsi per far partecipare il Popolo alla ricostruzione di una coalizione che rappresenti valori, idee e bisogni visti da destra e realmente alternati al centrosinistra e al Renzismo. Politiche, di quest'ultimo che si reggono su bugie, annunci e sul "trasferimento" delle responsabilità di tassare i cittadini in capo agli Enti locali. Troppo facile e prevedibile il gioco. Un passo avanti, quindi, ripartendo da Berlusconi anche perché altri leader carismatici e capaci di aggregare
in giro non ne vedo.
Salvatore Ronghi