Nel decennio 1993-2012, ben 2 milioni 388 mila individui hanno spostato la residenza dal Mezzogiorno al Centro-nord, mentre poco più della metà, 1 milione 275 mila, ha effettuato il tragitto inverso. La migrazione di capitale umano dal Mezzogiorno al Centro-nord prosegue anche nel 2013. Sono 116 mila le persone che hanno trasferito la residenza da una regione del Mezzogiorno a una del Centro-nord, mentre soltanto in 65 mila hanno fatto il contrario. Lo segnala l'Istat. Ecco, nero su bianco, con tutta la verità e la crudezza dei numeri, il dramma del Sud Italia, tagliato furoi dalle opere pubbliche e dalle infrasttture e da una politica di governo che non ha mai investito su questa parte del territorio. Meno infrastrutture, niente lavoro, servizi scadenti, zero futuro: ecco che il popolo meridionale abbandona le proprie terre per cercare una vita normale e una opportunità nel cord Italia. E perde soprattutto i propri giovani destinati che, nel meridione, non trovano nemmeno Università all’altezza del compito e sono costretti ad andare via per trovare altrove una formazione che possa offrire almeno una chance. Intere famiglie hanno abbandonato la propria terra impoverendo così il nostro tessuto sociale. Mente intere generazioni di parlamentari nazionale nominati nelle Rehioni del Sud se ne sono fregati e non sono riusciti nemneno a fare squadra per fare voce e consistenza alle battaglie per il Sud. Che cosa farà il premier Renzi di fronte a questio dati? Quale soluzione tirerà fuori dal cilindro per invertire la tendenza? Per restituire a questa parte del Paese, storicamente al di sopra, come capacità produttiva, culturale e civile, al resto del Paese, l’onore e la dignità che merita?
Gabriella Peluso